giovedì 27 giugno 2013

L'Argentina continua la sua lotta contro il secondo default...

L'Argentina continua la sua lotta contro il secondo default in poco più di dieci anni.

Pochi giorni fa, si è intensificata la battaglia legale, con il primo appello speciale davanti alla Corte suprema degli Stati Uniti, contro un'eventuale decisione negativa in appello, come riporta l'agenzia di stampa di Stato Telam.

In ballo, c'è quasi un miliardo e mezzo di dollari; a tanto, ammontano gli arretrati che, Buenos Aires, deve pagare agli obbligazionisti in virtù di una sentenza di primo grado emessa a New York dal giudice distrettuale Thomas Griesa e congelata in attesa dell'esito dell'appello...

I battaglieri obbligazionisti sperano in una conferma del verdetto di primo grado, mentre l'Argentina ha proposto una soluzione che prefigura un piano di rimborso, per gli holdouts (cioè i bondholders che non hanno aderito alle precedenti proposte di ristrutturazione del debito), simile a quelli sottoscritti in precedenza, tra il 2005 ed il 2010...

Gli investitori internazionali seguono la battaglia legale con grande attenzione: l'Argentina infatti è pronta al default tecnico per evitare nuovi esborsi ai bondholder che non hanno aderito alle due ristrutturazioni precedenti.

L'Argentina, ha avuto anni buoni; tuttavia, la politica, ha messo in campo provvedimenti spesso molto discutibili, al limite del bislacco.
Come commentare, in definitiva, i provvedimenti sulle importazioni, che da tempo impongono, a chi importa, di esportare l'equivalente in merce argentina ?!

Provvedimenti che possono sembrare avere delle ratio sottostanti giuste, in definitiva, producono aberrazioni e problemi non indifferenti...

Per le autorità argentine, l'inflazione è al 9%, in realtà, sembra sia tra il 25 ed il 30%. 
Di nuovo, il Fondo Monetario Internazionale, torna a premere, minacciando l'espulsione.

La Presidente argentina, per combattere l'inflazione, ha imposto di recente alle maggiori aziende di distribuzione di congelare i prezzi dei prodotti. 
Ha inoltre sguinzagliato per i supermercati personale ad hoc, per controllare l'applicazione dei divieti posti.
Una idea buona ?!

Beh, non proprio, se si considera che questo provvedimento, potrebbe portare al fallimento le aziende del settore, con le conseguenze, di deprimere ancor più l'economia e l'occupazione.

Tra le marche a prezzo congelato, inoltre, ce ne sarebbero solo una, di latte, due di zuppa e ben sei di creme depilatorie !!!

Fra cinque mesi, l'Argentina, andrà alle elezioni.
Chissà che non cambi qualcosa, finalmente. L'economia, in tutto il mondo, ha di sicuro bisogno di provvedimenti forti, innovativi e che possano invertire le dinamiche negative in corso; magari anche in aperto contrasto, finalmente, con il FMI.
 Ma i limiti adottati in Argentina, qui citati, su importazioni e questi ultimi, sui prezzi, potrebbero produrre effetti devastanti.
Insomma, la fantasia, è auspicabile; ma bisogna avere i piedi in terra.

Speriamo bene per gli argentini, ma anche per tutti noi, visto che la globalizzazione, ha destabilizzato tutte le economie avanzate, collegandole sempre di più; soprattutto nel male, a veder bene i dati...



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